Cos’è la BIOARCHITETTURA?

Negli anni 70’ si diffonde il concetto di ARCHITETTURA SOSTENIBILE, difatti si cominciò a porre maggiore attenzione alla salute dell’ uomo e all’ impiego in ambito edilizio di materiali che non fossero dannosi per l’ambiente e per chi lo vive.

Ma cos’è la BIOARCHITETTURA?

Disciplina che applica le nozioni relative alla salute dell’uomo e al rispetto dell’ambiente nello studio e nella realizzazione degli edifici, privilegiando l’utilizzo di materiali non inquinanti e di tecniche che consentano un risparmio energetico.

Per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità dell’edilizia, i teorici di questa disciplina hanno teorizzato e creato strutture resilienti e autosufficienti: in grado di adattarsi al mutamento delle condizioni esterne, mantenendo inalterato il confort abitativo e senza l’uso eccessivo di fonti energetiche e materiali non rinnovabili.

I principi della bioarchitettura:

  1. RAPPORTO EDIFICIO–AMBIENTE
    Non si può pensare di costruire un edificio ignorando il contesto in cui si inserisce. Non si può decidere di cementificare una zona beatamente incontaminata o di innalzare un grattacielo in un tessuto urbano minuto. 
  2. LE PREESISTENZE
    Impossibile ignorare le preesistenze. L’ombra che generano sul nascituro edificio potrebbe essergli letale in inverno quando si ricerca il guadagno solare e l’illuminazione naturale. E vale anche il viceversa: il nuovo edificio non potrà essere eccessivamente più alto di quelli che lo circondano per evitare di fare loro ombra.
  3. L’ORIENTAMENTO
    Disponendo l’edificio in modo tale che il suo lato maggiore sia orientato lungo l’asse est–ovest, consentirà di ridurre le dispersioni termiche invernali ed estive.
  4. DISPOSIZIONE DEGLI AMBIENTI
    Attenzione alla disposizione degli ambienti: è opportuno disporre gli ambienti di servizio a nord e quelli più utilizzati durante la giornata a sud.
  5. MATERIALI
    Che siano materiali riciclabili, naturali o riciclati. La salute degli occupanti è subordinata alla presenza di materiali salutari, che non emettano sostanze inquinanti, mentre per garantire la salute dell’ambiente, è necessario che i materiali impiegati nelle costruzioni siano riciclati e riciclabili a loro volta. Sarebbe opportuno, inoltre che il loro ciclo produttivo non fosse nocivo per l’ambiente. Per risparmiare l’energia per la climatizzazione artificiale, gli spessori di isolante possono superare anche i 30 cm.
  6. SCHERMI SOLARI
    Per difendere l’abitazione dai raggi solari che aumentano significativamente il carico termico estivo, è bene predisporre dei semplici sistemi per la protezione dal sole. Tende interne, pergole bioclimatiche e pareti in alluminio,  che nella loro semplicità, possono fare molto per ridurre il carico termico e di conseguenza, l’energia impiegata per la climatizzazione. Dovranno essere regolabili in modo da consentire in inverno il voluto passaggio dei raggi solari.
  7. TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO ENERGETICO
    Qualora tutte le soluzioni di  climatizzazione passiva non bastassero per rendere un semplice edificio una bioarchitettura, si potrebbe integrare nell’ edificio un impianto fotovoltaico, eolico o di produzione di biogas. Per risparmiare sulla climatizzazione, potrebbe essere utile un impianto geotermico.

 

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